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Percorso Abbazie e Pievi

Nome percorso: Percorso Abbazie e Pievi

Tempo necessario: in auto senza soste circa 3 ore, con soste circa 1 giorno e mezzo - a piedi con soste circa 4 giorni

Con questo percorso il visitatore viene guidato lungo percorsi antichi, affacciandosi su panorami e scorci che conservano memoria di sguardi remoti, di gente che ha segnato queste strade nel corso dei secoli trascorsi. Il filo che si dipana in questa proposta di viaggio lega edifici religiosi più o meno grandi e importanti che hanno avuto nella loro storia il carattere comune di trovarsi lungo tratte di collegamento utilizzate nel Medioevo, i fasci di strade dirette verso Roma.

Lungo la via Francigena si collocavano numerose abbazie, monasteri e pievi che in alcuni casi si conservano in elevato ed in forme monumentali, in altri sono divenuti con i secoli abitazioni contadine, in altri ancora si sono conservati solo nel nome di località.

Con questo percorso il visitatore viene guidato lungo percorsi antichi, affacciandosi su panorami e scorci che conservano memoria di sguardi remoti, di gente che ha segnato queste strade nel corso dei secoli trascorsi. Il filo che si dipana in questa proposta di viaggio lega edifici religiosi più o meno grandi e importanti che hanno avuto nella loro storia il carattere comune di trovarsi lungo tratte di collegamento utilizzate nel Medioevo, i fasci di strade dirette verso Roma.

Chi seguirà questo percorso si renderà conto del ruolo delle antiche strutture, di come la diversità fisica mantenga memoria di ruoli diversi nel territorio, di come le abbazie si differenzino dai semplici monasteri e come le pievi battesimali si impongano ancora nel territorio come punti di riferimento per gli abitanti; un tempo per il loro ruolo sociale oggi soprattutto per la loro bellezza e per il loro isolamento.

Siti inclusi in questo Percorso

  1. Una delle immagini del Sito Badia Ardenga

    Badia Ardenga

    Questo luogo, immerso nella pace di vigne e boschi, nel Medioevo è stato la sede di un'importante abbazia prima benedettina poi, dal XIII secolo, vallombrosana.

  2. Una delle immagini del Sito Pieve di Corsignano

    Pieve di Corsignano

    La pieve di Corsignano era una delle più importanti tappe di uno dei percorsi della via Francigena. Il tracciato dopo aver oltrepassato Torrenieri deviava in uno dei più lunghi e importanti percorsi alternativi la cosiddetta strada vecchia per Corsignano.

  3. Una delle immagini del Sito Pieve di Pava

    Pieve di Pava

    Nella località di Pava il Dipartimento di Archeologia dell'Università di Siena ha iniziato dal 2004 lo scavo di un grande complesso archeologico nell'area dove si identifica la chiesa battesimale di S. Pietro in Pava (baptisterium Sancti Petri in Pava) riportata in documenti longobardi dall'anno 714.

  4. Una delle immagini del Sito San Pietro in Campo

    San Pietro in Campo

    Non conosciamo la data di fondazione di questa abbazia, sappiamo che il monastero fu edificato su terreno demaniale. La prima notizia che ne attesta l’esistenza risale al 1031, quando lo si ricorda patronato dei conti Manenti di Sarteano. Inizialmente il monastero segue la Regola di San Benedetto fino al secolo XII quando passa ai Camaldolesi.

  5. Una delle immagini del Sito S. Antimo

    S. Antimo

    La grande abbazia benedettina di S. Antimo domina con la sua imponente mole la bellissima Valle dello Starcia. L’abbazia è attestata fin dal IX secolo, la leggenda vuole che essa sia stata voluta dall’imperatore Carlo Magno, ma l’aspetto attuale si deve ad una completa riedificazione seguita ad una donazione del conte Bernardo degli Ardengheschi elargita nell’anno 1117. La chiesa di Sant’Antimo è considerato il più importante monumento romanico della Toscana meridionale.

  6. Una delle immagini del Sito S. Pietro ad Asso

    S. Pietro ad Asso

    L’antichissimo monastero di S. Pietro ad Asso è indicato in una carta longobarda dell’anno 715, dove si dice che esso è stato voluto dal re longobardo Ariperto

  7. Una delle immagini del Sito Villore

    Villore

    Difficile è stabilire con esattezza le origini di questa canonica dalle rilevanti caratteristiche architettoniche data la carenza di documenti storici. E' ricordata in alcuni documenti aretini al tempo di Lotario I negli anni 833-883 a proposito della giurisdizione del Vescovo di Arezzo e molto più tardi negli elenchi delle Decime degli anni 1278-79 quando risulta dipendere dalla pieve di S. Maria in Pava.

    Interessanti sono i particolari costruttivi di questo edificio, uno dei più significativi del senese per il repertorio di soluzioni strutturali e decorative.

  8. Una delle immagini del Sito Vivo d’Orcia, l’Ermicciolo

    Vivo d’Orcia, l’Ermicciolo

    L’Eremo del Vivo memoria dell’antico monastero camaldolese si colloca in posizione isolata rispetto all’attuale abitato del Vivo, nella località detta Contea.

    Sui resti del fabbricato del monastero è stato costruito nel XVI secolo il palazzo dei conti Cervini tradizionalmente attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane.