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Siti di Interesse

I Siti di Interesse presenti sulla Via Francigena ed attorno ad essa: schede informative con dati storici e documentali sulla loro origine e funzione, fotografie aeree e planimetrie degli edifici, indicazioni su come arrivarci.


  1. Foto

    Badia Ardenga

    Questo luogo, immerso nella pace di vigne e boschi, nel Medioevo è stato la sede di un'importante abbazia prima benedettina poi, dal XIII secolo, vallombrosana.

  2. Foto

    San Pietro in Campo

    Non conosciamo la data di fondazione di questa abbazia, sappiamo che il monastero fu edificato su terreno demaniale. La prima notizia che ne attesta l’esistenza risale al 1031, quando lo si ricorda patronato dei conti Manenti di Sarteano. Inizialmente il monastero segue la Regola di San Benedetto fino al secolo XII quando passa ai Camaldolesi.

  3. Foto

    Santa Maria ad Tuoma (Podere Abbadia)

    Lungo la riva sinistra del torrente Tuoma si trovava nel Medioevo la chiesa di San Maria. Presso questa chiesa fu edificato un monastero ed un ospizio di eremiti camaldolesi noto fin dal secolo XI. Memoria di questo monastero si ritrova anche nel nome ancora conservato di una delle porte di San Quirico d’Orcia, quella appunto che guarda in direzione dell’antico monastero (Porta Camaldoli).

  4. Foto

    S. Antimo

    La grande abbazia benedettina di S. Antimo domina con la sua imponente mole la bellissima Valle dello Starcia. L’abbazia è attestata fin dal IX secolo, la leggenda vuole che essa sia stata voluta dall’imperatore Carlo Magno, ma l’aspetto attuale si deve ad una completa riedificazione seguita ad una donazione del conte Bernardo degli Ardengheschi elargita nell’anno 1117. La chiesa di Sant’Antimo è considerato il più importante monumento romanico della Toscana meridionale.

  5. Foto

    S. Pietro ad Asso

    L’antichissimo monastero di S. Pietro ad Asso è indicato in una carta longobarda dell’anno 715, dove si dice che esso è stato voluto dal re longobardo Ariperto

  6. Foto

    Vivo d’Orcia, il monastero e la Contea

    L’Eremo del Vivo memoria dell’antico monastero camaldolese si colloca in posizione isolata rispetto all’attuale abitato del Vivo, nella località detta Contea. Sui resti del fabbricato del monastero è stato costruito nel XVI secolo il palazzo dei conti Cervini.