slogan di ArcheoSpot
Icona degli RSS Icona di Facebook Icona di Twitter Icona di LinkedIn

Campiglia d’Orcia

Titolo: Campiglia d’Orcia
Tipo:

Località:     Latitudine: 42.94639    Longitudine: 11.66841

La prima attestazione del toponimo di Campiglia risale all’anno 973, quando Lamberto figlio di Ildebrando dei conti Aldobrandeschi vende al prete Roprando di Benedetto beni e proprietà nei comitati di Roselle, Sovana, Castro, Tuscania, Chiusi, Populonia e Parma; tra questi la “corte et roca de Campelli”.

La prima attestazione del toponimo di Campiglia risale all’anno 973, quando Lamberto figlio di Ildebrando dei conti Aldobrandeschi vende al prete Roprando di Benedetto beni e proprietà nei comitati di Roselle, Sovana, Castro, Tuscania, Chiusi, Populonia e Parma; tra questi la “corte et roca de Campelli”.

Sedici anni dopo, nel 989, Ermengarda, vedova di Lamberto, riacquista i medesimi possedimenti e nel 1016 la contessa Guilia dona al monastero di San Salvatore al Monte Amiata terreni di pertinenza “de curte e rocca de Campilli”, posti presso il torrente Formone e la “strata Rumea”.

Tra la fine dell’XI e la prima metà del XII secolo il castello passò sotto il controllo di una famiglia locale di Visconti, strettamente legata agli Aldobrandeschi, il cui primo rappresentante citato nei documenti risulta essere un certo Sinibald citato dalle carte d’archivio per la prima volta nel 1163. Dalla fine del secolo e per tutto il secolo successivo Campiglia assume un ruolo chiave nel quadro dello scontro tra Siena, Firenze e Orvieto per il controllo della Toscana meridionale.

I Visconti si schierarono, con giuramenti di fedeltà, ora con l’una ora con l’altra fazione fino a che, nel 1234, i senesi non rasero al suolo il castello e la rocca dopo che Pepo di Campiglia aveva stretto alleanza con le sue rivali Firenze e Orvieto; infine nel 1264 tutta la comunità, non solo i signori, furono definitivamente sottomessi a Siena. Nel 1274 venne stipulata una divisione patrimoniale tra gli esponenti della consorteria, e nel Trecento il processo di progressiva subordinazione alle autorità cittadine andò di pari passo con l’erosione dei possedimenti e dei diritti signorili dei Visconti, fino a che nel 1429 Campiglia ed il suo territorio furono ufficialmente annessi al contado di Siena.

Del castello distrutto dalle guerre trecentesche è sopravvissuta una porta in pietra ad arco a tutto sesto che si apre a sud, accanto ad un'alta torre intonacata; individuabile un'altra porta a nord est totalmente rifatta e inclusa in un'abitazione moderna. Tra le due porte é visibile un'alta costruzione. La distribuzione del borgo è spettacolare, le abitazioni sono abbarbicate intorno ad una rupe calcarea dominata da un’alta cella campanaria.

Campiglia fu interessata da una variante della Francigena che si distaccava dalle Briccole in direzione di Abbadia S. Salvatore.

Approfondimenti

Visconti

I Visconti furono una famiglia di stirpe germanica che dominò su Sarteano, S. Casciano dei Bagni, Marsciano e in altri luoghi della Valle del Paglia e della Val d’Orcia. Il termine Visconti è deriva dal fatto che in origine furono probabilmente reggenti di altri dinasti.

I Visconti di Campiglia si trovarono fra le mire espansionistiche di Siena ed Orvieto e, non potendo contrastare la supremazia militare e politica dei due Comuni, furono costretti a schierarsi ora con l'uno, ora con l'altro. In un primo periodo si schierarono dalla parte senese divenendo accesi sostenitori dei ghibellini, ed ottenendo da Federico Barbarossa il privilegio della protezione imperiale. Dal 1215 si schierarono dalla parte guelfa con importanti contatti con Firenze. L'indebolimento della casata feudale dei Visconti portò intorno alla prima metà del XIV secolo alla divisione della famiglia in due rami: uno "senese" residente a Campiglia d'Orcia ed uno "orvietano" a San Casciano, legato al ramo della Cervara della famiglia Monaldeschi di Orvieto, con la quale condivise gli esiti della lunga guerra civile orvietana combattuta contro i Monaldeschi della Vipera.

Borgo

Il borgo conserva una struttura compatta e incentrata su quattro strade ad andamento anulare, collegate fra loro da vicoli trasversali. Si conservano solo poche tracce di due porte di accesso al borgo una delle quali affiancata da una torre intonacata.