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Siti di Interesse

I Siti di Interesse presenti sulla Via Francigena ed attorno ad essa: schede informative con dati storici e documentali sulla loro origine e funzione, fotografie aeree e planimetrie degli edifici, indicazioni su come arrivarci.


  1. Foto

    Badia Ardenga

    Questo luogo, immerso nella pace di vigne e boschi, nel Medioevo è stato la sede di un'importante abbazia prima benedettina poi, dal XIII secolo, vallombrosana.

  2. Foto

    Bagno Vignoni

    Bagno Vignoni (1) è una località termale nota fin dall’epoca romana. La prima memoria medievale del Bagno è del 1170 quando l’imperatore Federico II dette in feudo i bagni e il castello di Vignoni al cardinale Unifredo.

  3. Foto

    Briccole

    Nella zona che oggi si chiama ancora Podere Le Briccole si colloca il luogo di sosta tra San Quirico d’Orcia e Radicofani indicato per la prima volta come Abricula dal vescovo Sigerico nel suo viaggio lungo la Francigena svoltosi fra il 990 e il 994. Presso questa stazione sostò nel 1088 la contessa Matilde nel viaggio di ritorno da Roma e nel 1191 Filippo Augusto re di Francia di ritorno dalla terza crociata.

  4. Foto

    Callemala

    Callemala o Callimala o Callis Malus è stato un antico borgo medievale di presunta origine romana, oggi scomparso, sulla via Francigena nella Valle del Paglia.

    Si può identificare con il toponimo Callemala la posizione dell’antico casale di Presoniano documentato nell’anno 830 per la presenza di una taverna. Callemala contiene nel nome l’indicazione di un tratto di strada certamente poco agevole cioè "strada cattiva".

  5. Foto

    Castiglione D'Orcia

    La storia di Castiglione d’Orcia si intreccia a quella di Rocca d’Orcia molto vicine anche topograficamente. La struttura dell’abitato si concentra attorno alla rocca e al cassero che dominano da un’altura il circostante borgo.

  6. Foto

    Contignano

    Contignano è uno dei luoghi dove si percepisce meglio che la via Francigena copriva l’intero territorio della Val d’Orcia, attraversata da tracciati principali e secondari, più o meno utilizzati. Il castello di Contignano si trova al centro di questi fasci di strade.

    Esso è noto fin dal 1028 quando nei documenti si parla di terre et res ille de Cutegnano.

  7. Foto

    Forcole

    Questa zona che ancora conserva il toponimo Forcole mantiene memoria del tempo in cui la Repubblica di Siena teneva innalzate permanentemente le forche per giustiziare coloro che si macchiavano di reati a danno dei viaggiatori.

  8. Foto

    Pieve di Corsignano

    La pieve di Corsignano era una delle più importanti tappe di uno dei percorsi della via Francigena. Il tracciato dopo aver oltrepassato Torrenieri deviava in uno dei più lunghi e importanti percorsi alternativi la cosiddetta strada vecchia per Corsignano.

  9. Foto

    Pieve di Pava

    Nella località di Pava il Dipartimento di Archeologia dell'Università di Siena ha iniziato dal 2004 lo scavo di un grande complesso archeologico nell'area dove si identifica la chiesa battesimale di S. Pietro in Pava (baptisterium Sancti Petri in Pava) riportata in documenti longobardi dall'anno 714.

  10. Foto

    Pontaccio

    E’ probabile che il ponte possa essere messo in relazione alla costruzione della cosiddetta strata nova citata in un documento del 1306 dei Capitoli conservato all’Archivio di Stato di Siena.

  11. Foto

    Radicofani

    Un tratto importante della Francigena passava per Radicofani, un castello posto su un’alta collina a dominio della Val d’Orcia e della Valle del Paglia.

    Il castello di Radicofani è attestato sin dal 973, inizialmente è di proprietà imperiale ma per la sua straordinaria posizione è stato lungamente conteso fra i monaci di San Salvatore al Monte Amiata, gli Aldobrandeschi, i Manenti di Sarteano, la Santa Sede, i Salimbeni e il Comune di Siena. Solo alla fine del XV secolo la Repubblica senese se ne aggiudicò definitivamente il controllo, per passare poi, alla caduta della Repubblica senese, sotto il controllo di Firenze.

  12. Foto

    Rocca D'Orcia, Tentennano

    La Rocca d’Orcia o Rocca a Tentennano o Tintinnano, come si legge nei più antichi documenti, si erge su uno sperone a dominio della Valle dell’Orcia con un profilo caratteristico e riconoscibile.

  13. Foto

    Romitorio

    Dove oggi si trova la chiesetta dedicata a S. Rocco presso il podere Romitorio, si identifica l’antica pieve di S. Vito in Osenna e la chiesa di Sant’Ansano delle quali si parla in documenti di età longobarda a partire dall’anno 715 d.C. La vista che si ha dal pianoro del Romitorio della Val d’Orcia, della Val d’Asso e di Siena in lontananza è unica.

  14. Foto

    Romitorio di Pienza

    Romitorio è un suggestivo sito rupestre, cioè scavato nella roccia sottostante la chiesa di S. Caterina. L’area è stata utilizzata nel medioevo per farne un eremo.

  15. Foto

    San Pietro in Campo

    Non conosciamo la data di fondazione di questa abbazia, sappiamo che il monastero fu edificato su terreno demaniale. La prima notizia che ne attesta l’esistenza risale al 1031, quando lo si ricorda patronato dei conti Manenti di Sarteano. Inizialmente il monastero segue la Regola di San Benedetto fino al secolo XII quando passa ai Camaldolesi.

  16. Foto

    San Quirico d'Orcia

    Il borgo di San Quirico d’Orcia ha da sempre rivestito un ruolo importante per l’area a sud di Siena sin dal XII secolo quando divenne residenza del funzionario imperiale.

    Il borgo è nominato già dall’altomedioevo così come la pieve di San Quirico nota dal 714. La sua storia è oltremodo collegata a quella della strada essendo l’ultimo avamposto prima dell’inizio di un tratto del percorso tra i più insicuri, quello che attraversava la Val d’Orcia.

  17. Foto

    Santa Maria ad Tuoma (Podere Abbadia)

    Lungo la riva sinistra del torrente Tuoma si trovava nel Medioevo la chiesa di San Maria. Presso questa chiesa fu edificato un monastero ed un ospizio di eremiti camaldolesi noto fin dal secolo XI. Memoria di questo monastero si ritrova anche nel nome ancora conservato di una delle porte di San Quirico d’Orcia, quella appunto che guarda in direzione dell’antico monastero (Porta Camaldoli).

  18. Foto

    S. Antimo

    La grande abbazia benedettina di S. Antimo domina con la sua imponente mole la bellissima Valle dello Starcia. L’abbazia è attestata fin dal IX secolo, la leggenda vuole che essa sia stata voluta dall’imperatore Carlo Magno, ma l’aspetto attuale si deve ad una completa riedificazione seguita ad una donazione del conte Bernardo degli Ardengheschi elargita nell’anno 1117. La chiesa di Sant’Antimo è considerato il più importante monumento romanico della Toscana meridionale.

  19. Foto

    S. Maria in Pava

    L'attuale Pieve di Pava, sotto il titolo di Santa Maria, sostituì verso la metà dell'XI secolo la mater ecclesia di S. Pietro, la cui origini è databile in epoca paleocristiana.

    Le vicende documentarie dell'antica pieve di S. Pietro in Pava iniziano nel giugno del 715 nell’ambito della disputa tra i vescovi di Siena e di Arezzo per il possesso di chiese poste lungo il confine fluttuante tra i due territori. In questo documento si parla di un Audo presbiter de baptisterio sancti Petri in Pava.

  20. Foto

    Spedaletto

    Spedaletto è stata una delle principali grance dell’Ospedale di S. Maria della Scala di Siena, ma in precedenza, secondo alcuni già nell'altomedioevo, era uno spedale lungo la Francigena: l'hospitalis S. Nicolai, o del Ponte

  21. Foto

    S. Pietro ad Asso

    L’antichissimo monastero di S. Pietro ad Asso è indicato in una carta longobarda dell’anno 715, dove si dice che esso è stato voluto dal re longobardo Ariperto

  22. Foto

    Vivo d’Orcia, il monastero e la Contea

    L’Eremo del Vivo memoria dell’antico monastero camaldolese si colloca in posizione isolata rispetto all’attuale abitato del Vivo, nella località detta Contea. Sui resti del fabbricato del monastero è stato costruito nel XVI secolo il palazzo dei conti Cervini.

  23. Foto

    Vivo d’Orcia, l’Ermicciolo

    L’Eremo del Vivo memoria dell’antico monastero camaldolese si colloca in posizione isolata rispetto all’attuale abitato del Vivo, nella località detta Contea.

    Sui resti del fabbricato del monastero è stato costruito nel XVI secolo il palazzo dei conti Cervini tradizionalmente attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane.